UGO FOSCOLO
Nel corso della sua vita, anche Ugo Foscolo ebbe a che fare con Pisa, specialmente con una pisana, nata a Palazzo Roncioni nel 1781:la bellissima Isabella, figlia del Balì Angiolo Roncioni e di donna Dorotea. Di lei si dice che fin da bambina fece sognare schiere di blasonati corteggiatori. Si dice fosse una bellezza fuori dal comune, e a rimanerne colpito al punto di innamorarsene fu proprio il Foscolo.
Il poeta conobbe Isabella Roncioni verso la fine del 1800, durante il servizio militare che lo vede spostarsi più volte nel nord Italia. L'incontro con l'amata, allora diciottenne, avvenne a Firenze; i due si frequentarono per un breve periodo poichè la fanciulla era stata destinata dalla famiglia a sposare il marchese fiorentino Pier Antonio Bartolomei e il matrimonio avvenne nell’agosto del 1801. Si trattò di un amore impossibile ma che contribuì a ispirare la poesia di Foscolo di questo periodo e a influenzare la revisione dell’Ortis, che lo scrittore stava approntando per l’edizione milanese. A Isabella quasi sicuramente sono ispirati alcuni sonetti di argomento amoroso scritti nella primavera del 1801 e pubblicati nelle edizioni pisane: Perché taccia il rumor di mia catena, E tu ne’carmi avrai perenne vita, nel quale la fanciulla è celebrata come una creatura divina.
Foscolo scrisse nei mesi dell’innamoramento una sola lettera a Isabella che non è stato possibile datare in modo certo (risale forse al marzo 1801); si tratta di una lettera d’addio, ricca di modalità patetiche e struggenti che ispirò la lettera datata “ore 9”, inviata da Jacopo a Teresa prima di partire per il viaggio che lo avrebbe portato dapprima a Rovigo e in seguito a Firenze, Milano; nella stessa lettera, come ha dimostrato Giuseppe Nicoletti (Foscolo, Salerno Editrice, Roma 2007) confluiscono anche stralci di lettere a Antonietta Fagnani Arese. Nel breve carteggio tra Isabella e Ugo è coinvolta, come amica di entrambi e intermediaria tra i due, anche Eleonora Nencini, una delle sacerdotesse delle Grazie.
Nel 1813, Foscolo rivide Isabella Roncioni, oramai sposata Bartolommei, e le scrisse ancora una lettera da Londra il 10 settembre 1819.
In questo anno, il Foscolo, si trovava Pisa per pubblicare la fortunata traduzione di Viaggio Sentimentale, opera di Laurence Sterne come dimostra lo scambio epistolare con Silvio Pellico.[1]
[1] M.Curreli, Dalla locanda d'Oltrarno al caffè del Lungarno, p.55, L'Ussero:un caffè "universitario"nella vita di Pisa, note fra cronaca storia e letteratura, 2000, Mario Curreli (a cura di)