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CINEMA LUMIERE

Alla fine dell'Ottocento, trascorsi i tempi eroici del Risorgimento e ormai fatta l'Unità d'Italia, sempre più la nuova classe sociale borghese fatta di imprenditori e impiegati, preferiva di gran lunga forme di intrattenimento e divertimento meno elitarie ed intellettuali,  come la tipologia del Caffè-chanant parigino. I gestori dell'Ussero dovettero quindi adeguarsi alle mode per continuare ad attirare clientela, e così il celebre locale subì la prima metamorfosi in caffè-concerto.

In quegli anni, nella città simbolo della Belle Epoque,  stava nascendo una nuovissima forma di spettacolo:l'invenzione del cinematographe dei fratelli Lumière venne subito accolta in questi locali, che subito si reinventarono per trasmettere le prime immagini in movimento.

A Pisa dunque, fu proprio L'Ussero a proporre la nuova forma d'arte e di intrattenimento collettiva, all'epoca gestito dalle famiglie Conti e Fobi-Novelli[1], oltre all'altro cafè-chantant Gambrinus.

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L'inaugurazione del Cinematografo Lumière, presso Palazzo Agostini, avvenne il 16 dicembre del 1905, nei locali che erano stati del Caffè dell'Ussero, che dovette chiudere i battenti.

In merito Il Ponte di Pisa pubblica un'elegia per la chiusura di due dei più noti caffè dei Lungarni, causata dalla "fine di quel mondo elegante ed aristocratico che era stato per tanti anni frequentatore della sua sala" e insieme a quel mondo scompaiono "le più belle istituzioni. perché era un'istituzione anche il caffè dell'Arno, che dopo L'Ussero, patriottico e universitario caffè di altri tempi (...)rappresentava l'eleganza e la mondanità aristocratica del nostro paese (...)"[2].

Con grande soddisfazione pochi anni dopo, precisamente nel 1914, venne annunciata la riapertura del celebre Caffè dell'Ussero nei suo locali originari. Il proprietario dell'immobile, il conte Alessandro Agostini Della Seta Venerosi, venne designato in più articoli dell'epoca, come l'artefice di questa "generosa e nobilissima iniziativa"[3]e il progetto del cinema accanto allo storico Ussero venne affidato all'Ingegnere Luigi Bellincioni[4].

Il nuovo cinema aprì finalmente al pubblico il 22 dicembre del 1914 con il seguente programam:"Il ladro, Pathè, Max Linder."[5]

 

 

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[1] M.Curreli, Il caffè-chantnant e l'invenzione dei fratelli Lumière, pp. 143-156,  L'Ussero:un caffè "universitario"nella vita di Pisa, note fra cronaca storia e letteratura, 2000,  Mario Curreli (a cura di)

 

[2] Il giornalista si firma U.golino e l'articolo risale all'edizione de Il ponte di Pisa, anno X, n.31, p.1 Cfr. M.Curreli, Il caffè-chantnant e l'invenzione dei fratelli Lumière, pp. 143-156,  L'Ussero:un caffè "universitario"nella vita di Pisa, note fra cronaca storia e letteratura, 2000,  Mario Curreli (a cura di)

 

[3] Cfr."Il caffè dell'Ussero si riapre", Il Ponte di Pisa, Anno XXII, n.3, p.3

[4] Bellincioni (1842-1929)nacque a Pontedera studiò presso gli Scolopi e L'istituto tecnico di Firenze;allievo dell'architetto Michelacci, fu aiuto ingegnere delle Ferrovie toscane. Nel 1886 si stabilì a Pontedera , dove si occupò di restauro e progettazione di edifici.

Per il progetto del cinema, aveva ricavato i nuovi locali sul retro del Palazzo Agostini, ristrutturando alcuni edifici esistenti Cfr. M.Curreli, Il caffè-chantnant e l'invenzione dei fratelli Lumière, pp.151-152,  L'Ussero:un caffè "universitario"nella vita di Pisa, note fra cronaca storia e letteratura, 2000,  Mario Curreli (a cura di)

 

[5] Sull'intera rassegna cinematografica del Lumière si veda R.Bovani, R.Del Porro, Il Lumière di Pisa.Cento anni di cinema a Palazzo Agostini, 2004

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