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PALAZZO AGOSTINI - IL GIARDINO PENSILE

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Il proprietario del palazzo, Agostino Agostini, ha voluto che un giardino pensile tornasse a vivere in un luogo ove a partire dal 1496 venivano accolte piante eduli ed ornamentali. E questo per seguire una sua certa morale, “per essere 'onesto', nel ricostruirlo, con i suoi famigliari, con se stesso” e con la sua città, alla quale intendeva fare un dono in termini ambientali.1 Ma invece di ricostituire un giardino storico secondo le numerose fonti presenti in materia, si è scelto di progettare un giardino moderno, con le linee e le tecniche attualmente in uso, facendo però attenzione che il tipo di vegetazione da impiantarvi fosse in consonanza con i dettami della tradizione pisana. Nel documento notarile del 1496 che sanciva il passaggio di proprietà del palazzo e del giardino alla famiglia Agostini, si trova specificato che in esso erano coltivati “aromi”, intendendo agrumi sistemati in cassettoni secondo la scelta di adibire l'area verde all'intrattenimento conviviale.

Attualmente si registrano bosso, alloro, lavanda, rosmarino, limone, nespolo, rose nel patrimonio vegetazionale.

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1 Giardini privati delle dimore storiche a Pisa. Una prima ricognizione su un patrimonio culturale da difendere e valorizzare. Galileo Magnani, Federico Tognoni, Beatrice Franceschi p. 157. Le dimore di Pisa. L'arte di abitare i palazzi di una antica Repubblica marinara dal medioevo all'Unità d'Italia di E. Daniele (a cura di), Alinea, 2010.

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Scuola di Architettura

Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione e Progettazione della Città e del Territorio

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