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TEATRO PUBBLICO DELL'ACCADEMIA DEI LUNATICI

Situato sul Lungarno omonimo palazzo Gambacorti ha ospitato al proprio interno il primo teatro pubblico pisano. Risale al  1620 la costruzione di un corpo a tre piani addossato alla parte est del palazzo,  al posto del precedente chiasso. Qui,  due anni dopo venne collocato il teatro delle Commedie istituito dall'Accademia dei Lunatici. Un documento dell'epoca attesta come il Granduca,  poco prima del 1622,  avesse concesso agli Accademici Lunatici il vasto "stanzone" per la costruzione del palco.[1]

La decisione ben si accordava con le volontà della corte di servirsi dell'edificio per ampliare le possibilità espressive della collettività,  poiché anche gli spettacoli teatrali insieme alle alte cerimonie civiche e religiose, diventavano pretesti per manifestare,  attraverso apparati fantasiosi,  quei messaggi significativi del codice sociale,  politico e religioso rimasti latenti nell'architettura murata.

La corte granducale,  a partire da Ferdinando I e Cosimo I,  incoraggiò fortemente le realizzazioni di spettacoli in quanto occasione di momentanea evasione dalla concretezza della miseria quotidiana.

In seguito,  a partire dal 1649 agli Accademici venne concesso per gli spettacoli anche il salone dei Consoli al primo piano del palazzo,  condiviso fino alla fine degli anni '30 del Settecento,  con la magistratura pisana. L'organizzazione dello spazio interni nel teatro pisano consisteva in un palcoscenico (con varie scene intercambiabili), in un proscenio, nella platea e nei palchi, detti "casini", destinati alla nobiltà cittadina.

Si trattava di strutture interamente lignee che venivano montate e smontate per ogni spettacolo.[2]

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Nel corso del tempo la frequentazione del teatro crebbe, tanto che vennero mantenute fisse alcune strutture e accresciuto il numero dei palchi:da soli tre nel 1684(uno per i principi e altri due per i Consoli e i Priori) a ben 47 nel 1733.

In questo anno il teatro subì un notevole ampliamento che le conferì maggior prestigio e decoro; gli spazi per gli spettacoli godettero dell'uso  esclusivo del salone dei Consoli e numerosi artisti parteciparono nel corso di un secolo e mezzo alla realizzazioni di scenografie e arredi.

 

Nel Settecento, il piccolo teatro delle Commedie, raggiunse una fama definitiva in città; vi si svolgevano molti tipi di spettacoli:commedie e drammi musicali, cantate, opere in prosa e feste da ballo. Un disegno [3]dell'epoca che ritrae lo spazio interno, mostra in tutta la sua eleganza e raffinatezza lo stato in cui si trattava l'ambiente teatrale.

Un'ulteriore fonte che aiuta a capire come fosse il teatro all'epoca del suo massimo splendore, è una descrizione dello spettacolo Il Trionfo dell'Arno, presentato il 16 maggio nel 1760, in occasione della visita del granduca Pietro Leopoldo e della moglie Maria Luisa:

 

"Teatro era con buon ordine, ripieno di specchi; e ventole illuminate ricorrevano per tutti i palchi. (...)La bocca del palco, era adorna dei pendoni rossi rabescati d'argento e nelle cantonate e nel mezzo veniva arricchita da busti ben lucenti (...) e la volta (...) in questa volta veniva rappresentata l'Abbondanza, che con una mano teneva in alto il ritratto del Gran Duca e dall'altra versava frutti e fiori (...)"[4].

 

Inadeguato all'esigenza di poter ospitare un pubblico più ampio composto non solo da cittadini, ma anche da forestieri, il teatro venne abbandonato e scompare definitivamente nel 1772.

Tutto il  complesso teatrale venne trasferito nel teatro dei nobili Prini, Costanti e poi Ravvivati in piazza San Nicola e al suo posto vennero realizzati i due quartieri dei Cancellieri delle magistrature pisane.[5]

 

 

[1] E.Karwacka Codini, Palazzo Gambacorti dal periodo mediceo all'Ottocento.Il primo palazzo pubblico di Pisa, pp 165 in Palazzo Gambacorti a Pisa.Un restauro in cantiere, 1998, Roberto Pasqualetti (a cura di)

[2] E.Karwacka Codini, Palazzo Gambacorti dal periodo mediceo all'Ottocento.Il primo palazzo pubblico di Pisa, pp 165 in Palazzo Gambacorti a Pisa.Un restauro in cantiere, 1998, Roberto Pasqualetti (a cura di)

[3] Cfr. Ewa Karwacka Codini, Palazzo Gambacorti dal periodo mediceo all'Ottocento.Il primo palazzo pubblico di Pisa Disegno realizzato probabilmente da Cassio Natili nel 1760, in occasione dei lavori diretti da Niccolaio Stassi ASP, Comune D, 217, c.1074

[4] cfr A.Segrè, Il teatro pubblico di Pisa nel Seicento e nel Settecento, 1902, Pisa

[5] Palazzo Gambacorti ospitava già dal 1429 gli uffici dei della Dogana e della Magistratura dei Consoli del mare.

In epoca medicea divenne anche sede dei Priori (1689)

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Scuola di Architettura

Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione e Progettazione della Città e del Territorio

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